Nel cuore di Venezia
dove arte, cultura e sacralità si fondono insieme
La Scuola Grande di san Rocco è una Confraternita di laici fondata nel 1478. La profonda venerazione popolare nei confronti di san Rocco, la cui reliquia era già in possesso della Confraternita sin dal 1485, contribuì alla sua forte crescita fino a divenire la più ricca Scuola della città.
Fu allora che si decise di edificare la nuova imponente sede monumentale chiamando poi il Tintoretto a dipingervi il suo più famoso ciclo pittorico con episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Essa è l’unica delle antiche Scuole Grandi ad essere sopravvissuta alla caduta della Repubblica.
È un luogo eccezionale dove oltre 60 dipinti sono conservati nella loro collocazione originaria in un edificio che dalla sua costruzione non ha quasi subito modifiche.
Oggi il sodalizio è ancora attivo e persegue ancora gli antichi compiti caritativi, oltre a curare il suo notevolissimo patrimonio artistico.
Aperta al pubblico tutti i giorni
(9:30 – 17:30)
chiusa il 25 dicembre e il 1 gennaio
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Restauro della Crocifissione di Tintoretto 2023-2025
La Sala dell’Albergo sarà chiusa a partire dalle ore 14:00 di mercoledì 19 giugno e per l’intera giornata di giovedì 20 giugno.
Il biglietto d’ingresso sarà ridotto per tutta la durata dell’intervento.
La Crocifissione di Tintoretto sarà in restauro fino al 2025, pertanto la Sala dell’Albergo sarà fruibile solo parzialmente.
Il lavoro è stato reso possibile, grazie a SAVE Venice, dal generoso contributo di Arnold M. Bernstein.
La Crocifissione di Tintoretto è considerata uno dei grandi capolavori dell’arte rinascimentale a Venezia, forse secondo solo all’Assunta di Tiziano. Con oltre 5 metri di altezza e 12 di larghezza, questa enorme tela si trova sopra il bancone dietro il quale sedevano i funzionari della confraternita. Il quadro fu completato nel 1565, lo stesso anno in cui Tintoretto divenne membro della Scuola. Quando gli fu commissionata la Crocifissione, Tintoretto aveva già dipinto San Rocco che guarisce gli appestati (1549) e La piscina probatica (1559) per la chiesa della confraternita, e decorato il soffitto della sala dell’Albergo (1564), parte del quale è stato restaurato con il parziale supporto di Save Venice tra il 2008 e il 2009. Il 9 marzo 1565 Tintoretto ricevette un pagamento finale di 250 ducati per la sua Crocifissione. Quello stesso anno firmò la tela in basso a sinistra: “1565. Al tempo del magnifico Girolamo Rota e fratelli. Jacopo Tintorectus”. L’iscrizione dedicatoria sottolinea il ruolo centrale svolto da Girolamo Rota, il principale funzionario della Scuola e potente sostenitore di Tintoretto.
Tintoretto deve aver prodotto decine di studi figurativi prima di decidere una composizione. Un esempio impressionante è lo studio di una delle donne in lutto ai piedi della croce (Gallerie degli Uffizi, Firenze), in cui il pittore si concentra sul panneggio e le sue pieghe contorte, ma anche sulla struttura del corpo contorto sotto di esso. Un altro interessante schizzo, conservato al Museo Boijman van Beuningen di Rotterdam, studia una figura maschile che si china verso sinistra ed è stato probabilmente realizzato in preparazione dell’uomo che si china dalla scala per intingere la spugna nell’aceto.
Le analisi scientifiche effettuate durante l’ultimo trattamento conservativo del dipinto (1972) dimostrano che Tintoretto ha delineato la composizione direttamente sulla tela, disegnando dapprima figure nude sulle quali ha poi steso dei panneggi dipinti. I dipinti incompiuti esistenti (ad esempio la Sacra Famiglia con San Giovanni Battista giovane, Yale University Art Gallery, New Haven) confermano che tale processo artistico non era affatto inusuale per Tintoretto; infatti, anche il figlio Domenico aveva imparato lo stesso processo creativo, come dimostra la sua Fedeltà all’Harvard Art Museum.
Per articolare una composizione così vasta, Tintoretto si è ispirato alla sua Crocifissione della Scuola del Sacramento nella chiesa veneziana di San Severo. In effetti, l’influenza del dipinto di San Severo è evidente nella figura centralizzata di Cristo, nel gruppo in lutto sotto di lui, nei soldati che giocano a dadi e nelle figure a cavallo ai lati. Tuttavia, alla Scuola di San Rocco Tintoretto è riuscito a rendere la composizione meno caotica, isolando Cristo al margine superiore del dipinto e liberando il primo piano per i numerosi e distinti eventi narrativi che sembrano svolgersi simultaneamente. Questi eventi – ognuno dei quali è accuratamente definito da intervalli spaziali – comprendono i soldati che si contendono le vesti di Cristo, la derisione di Cristo, l’offerta della spugna imbevuta di aceto e lo svenimento della Vergine Maria.
Due ulteriori episodi meritano di essere discussi. Sul lato destro, il Cattivo Ladrone è ancora a terra, con le spalle rivolte a Cristo, il suo destino già deciso poiché la crocifissione si concluderà presto con la sua morte. Sul lato opposto, il Buon Ladrone viene innalzato sulla sua croce mentre fissa Cristo, realizzando così la profezia del Signore: “E quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Giovanni 12:32). Gli studiosi hanno ipotizzato che Tintoretto, analogamente alla rappresentazione del Giudizio Universale, abbia diviso la composizione in due parti: alla sinistra di Cristo gli infedeli, alla sua destra quelli aperti alla Rivelazione. Di conseguenza, si ritiene che il centurione romano su un cavallo bianco alla destra di Cristo sia un ritratto camuffato di Girolamo Rota, il direttore della Scuola che commissionò il dipinto a Tintoretto.
Il trattamento conservativo della Crocifissione avverrà in loco, nella Sala dell’Albergo della Scuola Grande di San Rocco. Una riproduzione in scala reale del dipinto sarà installata per coprire la parte anteriore dell’impalcatura del cantiere, consentendo ai visitatori di sperimentare l’impatto visivo di questo dipinto monumentale durante il restauro. Nei primi mesi del 2023, l’impresa CBC ha effettuato un’analisi non invasiva del dipinto, con fotografie ai raggi UV e infrarossi per identificare eventuali problemi o aree danneggiate. Sulla base di questi risultati, a partire dalla primavera del 2023 i restauratori affronteranno i problemi di condizione e rimuoveranno con cura gli strati superficiali non originali, tra cui sporcizia, vecchie vernici, sovradipinture e ritocchi da trattamenti precedenti. Per la campagna di restauro si prevede una durata di due anni.
Premio Pietro Nacchini – San Rocco
III edizione – 2024
Concorso Internazionale di composizione
per Organo Nacchiniano
SCADENZA PROROGATA AL 15 NOVEMBRE 2024
La Scuola Grande di San Rocco di Venezia – con l’intento di celebrare il grande costruttore d’organi settecentesco Pietro Nacchini – bandisce il terzo concorso internazionale di composizione per organo nacchiniano.
Il concorso è aperto a musicisti di qualsiasi nazionalità, nati dopo il 1° gennaio 1989, e si articola in due sezioni: composizione per organo solo e composizione per organo e coro.
Ogni concorrente nell’elaborato partecipante al concorso dovrà prendere spunto dal mottetto “O Salutaris Ostia” di Giovanbattista Tosini conservato presso l’Archivio della Scuola Grande di San Rocco, fondo della Scuola Grande di San Rocco e inoltre dovrà tener conto, per le finalità di piena eseguibilità della composizione, della disposizione fonica dell’organo della chiesa di San Rocco a Venezia.
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Informazioni
Orari e ingressi
- La Scuola Grande è aperta tutti i giorni dalle 9:30 alle 17:30. La biglietteria chiude alle 17:00. Tariffe
- Chiesa di San Rocco
aperta dal lunedì al sabato 9:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00); domenica 13:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00) - L’offerta per l’ingresso è considerata oblazione destinata al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico della Scuola e della Chiesa, nonché alle attività varie di beneficenza. Pagamento in contanti, bancomat o con carta di credito.
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