Rocco, protettore contro la peste e nominato compatrono di Venezia dopo la terribile epidemia del 1576, è stato per secoli tra i santi più venerati e invocati in Europa.
Da più di cinquecento anni, la Scuola Grande di San Rocco ne custodisce le spoglie nella chiesa a lui intitolata, che i confratelli eressero alla fine del Quattrocento, dopo che nel 1485 erano riusciti a venire in possesso della preziosa reliquia, in circostanze ancora poco note.
La sua realtà storica è controversa per la mancanza di notizie certe sulla sua biografia.
Si ritiene che sia vissuto tra il 1345 e il 1379.
Le fonti agiografiche lo dicono nato a Montpellier (Francia) da nobile famiglia. I suoi genitori avevano ottenuto la grazia di un figlio solo in tarda età, dopo molte preghiere. La svolta decisiva nella sua vita avvenne poco dopo i vent’anni, a causa della morte di entrambi.
Erede di un’ingente fortuna, Rocco decise allora di donare tutti i propri beni ai poveri e, indossato l’abito da pellegrino, intraprese il viaggio a Roma. Prima di partire, inoltre, fece voto solenne di rinunciare ai privilegi nobiliari, giurando di non rivelare mai la propria vera identità.
Giunto in Italia, si fermò nella cittadina laziale di Acquapendente, colpita dalla peste, e si mise al servizio degli ammalati nel locale ospedale, dove iniziò subito a operare guarigioni, tracciando la Croce sulla fronte degli appestati.