4 maggio: presentazione “Pisa lo spazio e il sacro”
Giovedì 4 maggio 2017 alle ore 17.45 presso la Sala dell’Albergo della Scuola Grande di San Rocco, presentazione del volume “Pisa lo spazio e il sacro” di Franca Manenti Valli
Il più importante complesso architettonico dell’occidente medievale cristiano sorge a Pisa dalla seconda metà dell’XI secolo. Centro commerciale, crocevia culturale, approdo di etnie diverse la città toscana ha, nel Mediterraneo, il bacino di trasmissione di quel corpus antico di tecniche e di saperi che sta dietro la sua grande rinascita artistica.
I tempi lunghi del cantiere, gli artefici diversi che si sono succeduti, la temperie artistica in continua mutazione hanno provocato, già in corso d’opera, varianti, modificazioni e interruzioni di ritmo in un insieme ideato con perfetta consonanza. Lo stato attuale non risponde infatti, secondo quanto è stato possibile dimostrare attraverso un difficile ma affascinante percorso di analisi e di verifiche, all’unitario e iniziale progetto elaborato da una sola mente alla luce di una grammatica costruttiva che mutuava dalla classicità le regole del comporre e che traeva dalle Sacre Scritture e dal pensiero mistico giudaico i significati da imporre. Non sono stati tuttavia stravolti nei secoli i princìpi fondanti del programma originario, né del tutto disattesi i contenuti che la grande opera pisana avrebbe dovuto comunicare allora e per i tempi a venire. Questo ha consentito di riconoscere oggi, a distanza di quasi mille anni, il modello pensato dal primo autore.
Franca Manenti Valli dimostra infatti come sia possibile decriptare leggi, regole e canoni cui si attengono il masterplan del complesso pisano e ciascuna delle tre fabbriche – Battistero, Cattedrale e Campanile – fino a ridisegnare la forma pensata all’origine per il San Giovanni e modificata in corso d’opera. E ancora interpretare le modalità segrete dei costruttori, cogliere nelle pietre il percorso della salvezza e i messaggi qui non trasmessi per immagini ma affidati alle cellule ritmiche – decorative e funzionali al tempo stesso – che si svolgono con passo costante e mirabile esito nei loggiati a pianta circolare.
La difficoltà di presentare formule e tracciati pertinenti al processo costruttivo è stata risolta da una sequenza animata di passaggi grafici: quegli stessi di cui, con attendibilità, si sarebbe servito il maestro per realizzare, con squadra e compasso, la perfetta armonica coerenza dell’insieme.